20 Giugno 2012
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In Basilicata si riparte dalle filiere

Dietro le astruse sigle con cui siamo abituati a riconoscere le filiere del Progetto Policoro ci sono delle facce e dei nomi. Sembra un’ovvietà, eppure per gli animatori di comunità non è sempre così semplice e scontato riuscire a passare da quell’elenco di sigle imparato agli incontri di formazione nazionale, ai nomi e ai volti che dietro quelle sigle si spendono nelle loro città.

 
Il coordinamento regionale della Basilicata, per facilitare questo passaggio, ha chiamato a raccolta a Potenza i referenti regionali di Confcooperative, Coldiretti, Banca Etica, Cisl, Ucid, Mlac e Libera, facendoli sedere attorno ad un tavolo insieme agli animatori delle sei diocesi lucane.
L’incontro si colloca all’interno di un percorso di formazione che inizia a febbraio, con una proposta chiara per gli animatori lucani, provare a sporcarsi le mani in prima persona: partendo dalla lettura dei bisogni dei propri territori diocesani, è stato chiesto loro di immaginare delle idee di impresa che potessero rappresentare risposte concrete a quei bisogni, provando poi a simulare insieme il percorso che quella idee avrebbero dovuto compiere per trasformarsi in opportunità reali di crescita.
Proprio lavorando su quelle ipotesi progettuali è emersa chiara la necessità di un confronto costruttivo con le filiere, anello essenziale – a volte debole – per realizzare appieno la missione del Progetto Policoro.
Il vero risultato della giornata di formazione appena trascorsa, con i responsabili delle filiere, è stato quello di scoprire ognuno dei soggetti interpellati, ansioso di riprendere a condividere un cammino di speranza per la nostra terra, ognuno secondo la propria specificità. Un punto fermo da cui ripartire, anche quando sarebbe facile cedere al timore di disturbare, di scombussolare agende, immaginandosi quasi nella veste dell’esattore che richiama il povero indaffaratissimo responsabile locale a compiti, incontri, formule che non capisce e, forse, non condivide. Potenza invece, ha raccontato oggi un’altra storia, quella di tanti nodi, sì indaffarati, a volte stanchi, ma che non aspettano altro che tornare ad essere rete.