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“Conoscere per partecipare!”

Ha inizio il Percorso di formazione all’impegno socio-politico rivolto agli Animatori di Comunità Senior del Progetto Policoro. Il tema che ci accompagnerà per questo 2024 è “La Partecipazione, balsamo della democrazia”, tema che cammina sul sentiero che prepara alla 50° Settimana Sociale di Trieste e che si inserisce nel discorso che Papa Francesco ci ha donato all’udienza del 18 Marzo 2023.

Il percorso vedrà alternarsi una serie di incontri on line e in presenza, a cadenza mensile.

Il primo incontro del percorso si è svolto on line il 15 Gennaio ed ha come argomento “ZERO VIRGOLA – La partecipazione degli italiani al bene comune”, con la presenza del professore Nando Pagnoncelli, sondaggista dell’Ipsos, di cui è anche presidente, ed esperto di partecipazione democratica.

L’Ipsos si occupa di svolgere numerose ricerche ogni anno che ci permettono di avere il quadro più chiaro di ciò che accade oggi, che non è altro che la risultante di numerosi cambiamenti profondi avvenuti nei decenni.

Grazie al prof. Pagnoncelli abbiamo potuto approfondire l’argomento del nostro incontro attraverso alcuni sondaggi che ci hanno dato un quadro abbastanza chiaro della nostra società, influenzata da diversi elementi e fattori che hanno portato a dei cambiamenti di lungo periodo di cui oggi ne viviamo le conseguenze.

Vediamo ad esempio come ci sia una forte perdita di fiducia e di interesse nei confronti della politica che risulta essere sempre più frammentata e incapace di offrire una visione integrale e reale del nostro paese. Abbiamo una politica che insegue i sondaggi e che su questi costruisce le proprie proposte, rinunciando, di conseguenza, al proprio ruolo di progettazione della società e di costruzione del futuro. Si rincorre l’immediatezza per acquisire consensi ma che poi si perde tra una riflessione l’altra. È incapace di fare proposte serie che mettono al centro l’interesse generale, il bene comune. Il risultato è che mentre un tempo la politica gestiva diversi ambiti della vita di un individuo, oggi ne è solo un frammento della totalità identitaria di una persona.

E ancora, vediamo come ci sia una forte crisi della democrazia in una società che tende più all’individualismo, creando una divaricazione crescente tra l’io e la collettività che conseguenzialmente porta ad una mancanza di coesione sociale, dimenticando che proprio questa è invece quella che risolve numerosi problemi sociali. Le persone vivono ormai un’iper-frammentazione identitaria che si cala in diversi contesti, spesso anche contrastanti tra di loro e che inconsapevolmente porta le stesse ad essere portatrici di contraddizioni.

Oggi l’aggregazione non avviene più sulla base di ideologie o di un comune sentire che abbracciava l’esistenza delle persone. C’è una capacità di mobilitare parti di popolazione sulla base di temi, micro-temi.

Ma occuparsi di qualcosa non dovrebbe essere solo un rispondere ad un problema ma avere cura della società, cura del bene comune. Quindi occorre attribuire nuovo valore, a tutte quelle aggregazioni, gruppi che si uniscono per risolvere un problema, occorre andare al di là della semplice risoluzione, e ricordarsi dell’impegno del cittadino nei confronti di una collettività più ampia.

Compito delle agenzie formative, delle agenzie educative e in generale delle istituzioni è quello di dar valore a comportamenti virtuosi di questo tipo. Anche nel piccolo ciascuno può fare la sua parte, senza pretese di riconoscimenti particolari. Allo stesso modo, anche la politica deve ritrovare valore e può farlo soltanto attraverso l’impegno individuale a beneficio della comunità.

In questo contesto sociale e storico la Chiesa ha un ruolo fondamentale, che è quello di richiamare il cittadino alla consapevolezza della propria responsabilità come credente e come cittadino stesso.

Bisogna lavorare su quell’equilibrio tra la dimensione individuale e collettiva, bisogna tornare a sentirsi parte di una comunità, intesa nella sua accezione originaria, che è reciprocità, scambio, appartenere ad un ambito relazione nel quale dò e ricevo.

Anna Lisa Martello – Diocesi di Ragusa