Dal 26 al 30 novembre u.s., a Roma, presso la Casa del Pellegrino del Santuario della Madonna del Divino Amore, si è tenuto il I modulo Formativo nazionale per gli Animatori di Comunità del Progetto Policoro, organizzato dagli Uffici problemi sociali e lavoro, Giovani e Caritas della Conferenza Episcopale Italiana.
Liniziativa ha visto riuniti più di 150 giovani Animatori, provenienti dalle varie regioni del Sud Italia e dalle Isole.
Lo scopo del Progetto Policoro è quello di affrontare il problema della disoccupazione giovanile nellottica dellevangelizzazione e della promozione umana, cercando di sensibilizzare e mobilitare tutte la risorse disponibili nel territorio, collaborando con il settore sociale locale per creare nuove opportunità di lavoro e accompagnare i giovani a concretizzare le loro eventuali idee imprenditoriali. I temi affrontati, durante il Corso, sono stati vari e interessanti.
Innanzitutto è stato verificato il Progetto Policoro, a partire dallesperienza degli Animatori di Comunità, rivedendo lesperienza vissuta fino ad oggi con i diversi giovani incontrati nelle varie diocesi, facendo confrontare gli animatori sul lavoro svolto nel territorio, mettendo in evidenza il ruolo dellanimatore stesso nellincontrare e coinvolgere i giovani in una nuova ottica del lavoro.
Il Dottor Lochi, nella sua relazione, ha parlato di Sviluppo locale partecipato, sottolineando quali siano le politiche di sviluppo locale, levoluzione della partecipazione dei soggetti locali nei percorsi di sviluppo e i nuovi modi di dire a fare sviluppo locale. In serata sono stati organizzati degli atelier formativi/informativi su diversi argomenti: Revisione di Vita, Costruzione di una Rete, Laboratorio di Progettazione, il Coopergame, Progettazione di Eventi Formativi.
Molto interessante si è rivelato il modulo di evangelizzazione Presenza degli Animatori di Comunità all’interno delle scuole superiori e sui centri di formazione professionale, in cui è stato sottolineato che per avvicinarsi ai giovani è fondamentale entrare nei loro ambienti quotidiani di vita per costruire con loro e per loro itinerari formativi e di evangelizzazione. In particolare è stato sottolineato che non bisogna dimenticare che i ragazzi dei Centri di Formazione Professionale, sono quelli che escono dai normali cicli formativi e sono più soggetti a fenomeni di devianza, rischiando di essere sempre più invisibili alla società e alla Chiesa stessa. La proposta è quella di far lavorare in sinergia le parrocchie, gli oratori, le associazioni e gli Uffici di Pastorale Diocesana per offrire una proposta formativa e di evangelizzazione con e per i giovani.
La Dottoressa Margherita Consalez ha illustrato il modulo di rielaborazione della propria esperienza: il proprio bilancio di competenze, che ha permesso agli AdC di rivedere la propria esperienza e di valutare le capacità e le competenze acquisite nel corso degli anni dedicati al Progetto Policoro.
La dott.ssa Surano, a sua volta, ha curato laccompagnamento degli animatori che iniziano adesso il loro primo anno allinterno del Progetto, illustrando le linee-guida per un processo di affiancamento/accompagnamento e il processo della valutazione: per comprendere, discernere, migliorare la propria attività.
La formazione si è conclusa con gli animatori di comunità riuniti in assemblea plenaria, che hanno ricevuto il saluto e lincoraggiamento da parte di Mons. Angelo Casile, nuovo direttore dellUfficio problemi sociali e lavoro della CEI. Mons. Casile ha sottolineato, fra laltro, che lanimatore di comunità deve amare e custodire il Progetto Policoro (
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Il prossimo appuntamento nazionale per tutti gli animatori di comunità del Progetto Policoro è previsto a maggio, per il secondo modulo del corso di formazione, intanto nelle varie Regioni del Sud, ogni animatore porta avanti, quotidianamente, la propria attività con grande passione per i problemi dei giovani lavoratori.
Paola Silvia Anfuso