24 Giugno 2010
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Dalla formazione ad Olbia alla Diocesi di Caltagirone

Da Olbia a Caltagirone

 
Sono trascorsi quasi tre mesi dalla formazione nazionale ad Olbia ma l’input ricevuto sembra non conoscere lo scorrere del tempo, rimanendo ben ancorato nel cuore e nella mente.
Il pensiero che mi accompagna nel mio impegno di animatrice di comunità è che “Dio si è chinato nella dimensione umana dell’uomo per elevarla”.
 
Il Progetto Policoro nasce per il Meridione d’Italia che subisce da secoli il divario economico con le regioni del nord. Oggi la situazione socio-economica del Meridione è indubbiamente migliorata, ma il processo di sviluppo è ancora lungi dall’essere realizzato. In questo contesto sociale nel quale predominano i criteri del favoritismo e della sottomissione, i giovani rappresentano l’anello debole, in quanto impossibilitati a realizzarsi, affermarsi e ad esprimersi creativamente.
Per tale ragione parlare di nuova cultura del lavoro nel Meridione, vuol dire ripensare al concetto di dignità del lavoro, e quindi concepire il lavoro quale strumento per spendere bene la propria libertà e la propria vita, per esprimere le proprie capacità e abilità, la propria creatività ed energia, per contribuire alla produzione di beni e servizi e alla costruzione di un mondo più ricco e più bello, per prendersi cura della società, dell’ambiente, dei territori, per sperimentare il senso dell’autonomia e accrescere la propria autostima.
Se si vuole ridare dignità alla dimensione lavorativa, diventa essenziale lavorare mettendoci l’anima, lavorare superando il vuoto e il non senso, lavorare rispettando l’altro, lavorare per realizzare le proprie ambizioni, lavorare per co-costruire. Impegnarsi perché ogni ambiente di lavoro, dove gli uomini trascorrono gran parte del proprio tempo, sia “a misura d’uomo”.
 
Quanto detto sembrerebbe la solita tiritera di chi sogna una società migliore, se non fosse contrassegnato dalla certezza che in nome di Gesù ogni esperienza umana può essere elevata a Dio! Quindi anche il mondo del lavoro, quale frutto dell’operosità dell’uomo e del suo limite può diventare un’occasione di crescita culturale, spirituale, sociale e morale.
Animato da questo spirito, l’animatore di comunità può trovare uno slancio in più ed una marcia in più nel suo cammino.
Con lo stesso spirito nella nostra diocesi di Caltagirone stiamo portando avanti il percorso di coinvolgimento delle filiere presenti nel territorio e degli altri enti che operano nel mondo del lavoro, in un lavoro di rete che ci vede impegnati attorno al tema del Bene Comune, come dimensione essenziale sulla quale invitare a riflettere i giovani, i lavoratori, gli imprenditori. Il riscontro sembra, in queste prime fasi, promettere bene e rifacendomi al pensiero seminato in me durante la formazione nazionale, penso che una esperienza può essere elevata a valori più alti con l’aiuto di un Dio che si china verso le sue creature. Allora il mio auspicio è che dietro ad ogni obiettivo, progettazione, pianificazione e quindi in ogni disegno possiamo sentirci delle matite nelle mani di Dio.
 
Animatrice di I anno
Antonella