Il percorso “Imprenditori si nasce o si diventa?” è partito a febbraio, in presenza – fattore che ha permesso di creare da subito connessioni tra i partecipanti (giovani tra i 18 e i 35 anni, alcuni provenienti dalle parrocchie, altri hanno intercettato la proposta per canali diversi) – e si è concluso nella seconda metà di giugno.
Abbiamo vissuto insieme 4 mesi, 30 ore di formazione, 10 incontri, un sacco di dubbi, curiosità, proposte per arrivare a rispondere all’interrogativo che ha dato il titolo al percorso. Della dozzina di iscritti, sono arrivati al termine 7 aspiranti imprenditori, fortemente motivati e adesso più consapevoli delle loro capacità e anche delle possibilità a diposizione per dare concretezza alle loro idee.
Siamo partiti in inverno, quando i progetti forse sono un po’ in letargo, abbiamo attraversato la primavera e ci siamo affacciati all’estate, che fa fiorire intenzioni. Così è stato operativamente per qualcuno. E questo ci rende felici e orgogliosi. Gli aspiranti imprenditori hanno acquisito conoscenze sulla strutturazione di un progetto imprenditoriale attraverso il Model Business Canvas, sulle diverse forme di impresa, sui canali comunicativi, sulle esperienze di successo o no di realtà imprenditoriali, sui principi etici del lavoro anche alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa. Hanno scambiato vissuti, esperienze e incertezze, hanno condiviso visioni e revisioni. Hanno provato a passare dall’intuizione all’elaborazione.
La proposta formativa è stata progettata e coordinata da Cinzia Gangale, esperta in progettazione di impresa, formazione e orientamento e ha visto anche la partecipazione di don Ignazio De Nichilo, Francesco De Robertis (commercialista), Marilena Resta (esperta in progettazione) e Claudia Caldarola (esperta in marketing e comunicazione). Abbiamo voluto mettere in pratica l’esortazione di don Mario Operti: “Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone”.
Susanna M. de Candia e l’équipe