Sono le ore 9.00 e alla Facoltà di Economia, Sapienza Università di Roma, c’è una grande folla: uomini in giacca e cravatta, ragazzi in fila con i curriculum alla mano, hostess con sorrisi sfavillanti, i delegati delle aziende che allestiscono gli stands…il Progetto Policoro è lì con i suoi roll up (invidiati da tutti) e le sue penne inconfondibili e gettonatissime (tanto da guadagnarsi il titolo di “Cartoleria ufficiale” dell’evento!). Ore 9e30 si parte puntualissimi, altro che fiera del lavoro, sembra una maratona del lavoro! E quanti giovani!! Alcuni desiderosi d’informazioni su tutto ciò che riguarda il mondo del lavoro, per loro infatti quest’evento rappresenta un’opportunità irripetibile, molti davvero sperano di ottenere un lavoro, su di loro spesso si legge un velo di disperazione, altri invece sono interessati solo alla penna gratis…ma tutti hanno bisogno di un sorriso, per alcuni questo sorriso basta a vincere la diffidenza ed avvicinarsi, per poi chiedere: “Ma cos’è questo Progetto Policoro?”, altri incuriositi: “Ma è Policoro la città?”…però tutti quelli che si fermano, anche i più reticenti nei confronti di un progetto che sembra…”Forse è volontariato?!”, poi si rendono conto che invece è proprio quello che oggi manca: un progetto pensato per i giovani, con i giovani e dai giovani!
Per il Progetto Policoro partecipare a un evento come questo significa essere un piccolo segno di “speranza concreta” tra tanti venditori di illusioni.
La gioia più grande è vedere un ragazzo avvicinarsi quasi in lacrime dalla paura di affrontare un mondo per il quale non è mai stato preparato e vederlo andare via con il sorriso di chi ora sa che non è da solo.
Ma Brain at work non è solo giovane! Partecipano anche adulti che svolgono il mestiere del “Libero…disoccupato” sì è così che si definisce un probabile collaboratore del Progetto di rivalorizzazione artistica e culturale della diocesi di Anagni-Alatri, questo è il segno concreto: “incontriamoci la settimana prossima, vediamo cosa possiamo fare insieme”, ben diverso dal “le faremo sapere”! E ancora uomini e donne con esperienze, conoscenze e competenze maturate negli anni e con sacrificio che non vedono riconosciuto il loro lavoro o la loro stessa esistenza, sciettici e scoraggiati e che davanti al nostro stand si fermano e dicono solo: “Bravi…è questo quello che serve!”…ecco allora la soddisfazione più grande: regalare un sorriso, una piccola goccia di speranza, in un mare di promesse, che forse per qualcuno si trasformerà un giorno, in un sogno realizzabile.
Francesca Proietti