Nella foto da sinistra verso destra: Gabriele Miceli responsabile di progetto, Chiara Sturniolo Arteterapeuta, Andrea Sturniolo segretario della Caritas Diocesana di Patti, Alessio Trusso Animatore di Comunità del Progetto Policoro, Dario Botta Animatore di Comunità del Progetto Policoro e Roberto Micciulla Psicologo
Da un’idea germogliata all’interno della Caritas Diocesana di Patti nasce “ColtiviAmo insieme semi di speranza”, un progetto che ha come obiettivo quello di creare una rete territoriale per recuperare un terreno in stato di abbandono, a Sant’Agata di Militello (ME), al fine di poterlo utilizzare come orto sociale sia per progetti di avvio al lavoro per i giovani, della parrocchia e del comprensorio, che per progetti rivolti alle persone con una disabilità.
La Caritas Diocesana da anni lavora con i propri servizi e con il proprio capitale umano – con il territorio e sul territorio – per aiutare le persone fragili a trovare il loro posto all’interno della società. Il connubio di idee, la disponibilità della Diocesi di Patti, dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, dell’Azione Cattolica, del Progetto Policoro, del Comune di Sant’Agata di Militello, del Parco dei Nebrodi, della Banca Vivente del Germoplasma, dell’Area Interna Nebrodi, della Pro Loco “Agatirno”, della Parrocchia “Santa Lucia”, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Alessandro Manzoni” (Istituto Tecnico Agrario di Caronia) e della sezione A.N.F.I. di Sant’Agata di Militello hanno reso possibile la concretizzazione del progetto.
Le attività
Chiesa San Francesco d’Assisi di Sant’Agata di Militello, sede del Centro Servizi Caritas “don Gaetano Franchina
Con l’aiuto del Parco dei Nebrodi, della Banca del Germoplasma e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Alessandro Manzoni” (Istituto Tecnico Agrario di Caronia) sarà possibile allestire – nel terreno recuperato e riqualificato – un giardino e un frutteto con verdure e ortaggi, che saranno coltivati con tecniche naturali e senza l’utilizzo di pesticidi, rispettando la stagionalità delle colture, in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa e con l’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Periodicamente, una parte del raccolto prodotta sarà venduta, a un costo equo e contenuto, proprio per rendere l’opera economicamente autosufficiente; un’altra parte sarà, invece, donata alle famiglie bisognose tramite i canali della Caritas Diocesana.
I primi a usufruire del nuovo orto sociale saranno i partecipanti di due laboratori, organizzati dagli Animatori di Comunità del Progetto Policoro, che coinvolgeranno 10 giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, disoccupati, inoccupati e Neet (not engaged in education, employment or training – non attivi in istruzione, in lavoro o in formazione) e 10 persone con una disabilità non grave di tipo fisico, sensoriale e psichico. A contribuire a tutte le sopraindicate attività saranno, anche, i volontari di diversi paesi membri dell’Unione Europea che la Caritas Diocesana ospiterà in due campi estivi rientranti nel “Corpo Europeo di Solidarietà”. Beneficiaria del progetto sarà, inoltre, la comunità che non solo potrà fare affidamento sulla nuova rete sociale, coordinata dalla Caritas Diocesana di Patti, ma potrà usufruire di un nuovo bene riqualificato.
Le attività non cesseranno a conclusione del progetto ma saranno riproposte, negli anni successivi, con il coinvolgimento delle scuole primarie (percorso di sensibilizzazione alla cura dell’ambiente) e delle persone anziane.
“Nessuno resta indietro”
Uno dei motti che ha sempre accompagnato i volontari e gli operatori della Caritas Diocesana è “Nessuno resta indietro”. Con questo spirito è stato possibile creare le giuste sinergie con gli attori del territorio (molti dei quali partner del progetto) in un’ottica di inclusività, condivisione e scambio con la cittadinanza, per accrescere una rete di solidarietà che porti benefici non solo alle persone con una disabilità o fragilità, ma anche all’intera comunità.