Nel giugno del 2004, dopo un intenso periodo di animazione e monitoraggio del territorio, è stato avviato un bando di selezione pubblica, riservato a giovani residenti nella provincia di Reggio Calabria grazie alla collaborazione dell’Associazione nazionale “Libera” e del centro servizi all’imprenditorialità giovanile del progetto Policoro. Lo scopo era individuare 15 persone da avviare ad un corso di formazione finalizzato alla nascita di una cooperativa sociale di tipo B per la gestione di terreni confiscati. La risposta al bando (121 i partecipanti) ha dimostrato che nella Piana la voglia di un reale cambiamento sociale esiste, malgrado le tante delusioni. Protagonisti di questo desiderio di riscatto sono undici dei 15 giovani selezionati e adeguatamente preparati con una lunga formazione e tirocini presso cooperative dell’Emilia Romagna (l’Agra di Vignola e “La Collina” di Reggio Emilia) e cooperative siciliane operanti su beni confiscati. Gli undici hanno formato l’impresa sociale il 13 dicembre scorso ed hanno deciso di chiamarsi “Valle del Marro” dal nome di un fiume locale, che lambisce uno dei terreni confiscati. Ma il fiume è significativo anche per un’altra ragione: in passato le sue acque muovevano le ruote di molti frantoi oleari. Questi giovani saranno sponsor nel proprio territorio di un modo diverso di fare impresa agricola. Essi hanno deciso di intraprendere un’attività lavorativa controcorrente. Controcorrente innanzitutto perché credono pienamente nella formula del cooperativismo vero, non di facciata, in un ambiente dove spesso tale cultura fortemente avanza con fatica.
La Cooperativa, attraverso il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, ha per oggetto:
– coltivazione, trasformazione e vendita di piante officinali, con produzione di olii essenziali;
esercizio dell’attività della floricoltura; la realizzazione e gestione di vivai;
– manipolazione, conservazione, trasformazione, confezionamento, commercializzazione, vendita e valorizzazione dei prodotti agricoli e di allevamento di propria ed altrui produzione;
– attività diretta alla fornitura di beni e servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, l’attività di ricezione ed ospitalità, il servizio di guida turistica ed accompagnamento nelle zone di interesse archeologico, storico e naturalistico, l’assunzione e l’esecuzione di lavori di giardinaggio, di bonifica, di forestazione, di sistemazioni idraulico-forestali, la realizzazione di terrazzamenti, l’attività di salvaguardia del patrimonio floro-faunistico autoctono;
– servizi di consulenza agricola e tecnico-aziendale presso imprese, associazioni ed enti pubblici;
– partecipazione e organizzazione di manifestazioni fieristiche e svolgimento di iniziative pubblicitarie connesse alla propria attività; promozione e formazione in ambito agricolo e sociale;
– studi, ricerca e sperimentazione nell’ambito del settore agricolo e delle attività ad esso connesse; sperimentazione di impianti per la produzione di energia con metodi alternativi collegati all’attività agricola;
– promozione della cooperazione etica, attraverso l’attivazione di rapporti commerciali nazionali ed internazionali con gruppi e cooperative di produttori e trasformatori ascrivibili al “commercio equo e solidale” atti a sviluppare reali processi di affrancamento dal sottosviluppo.