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Gioventù Operaia Cristiana – Campo giovanissimi

Segreteria Regionale

 
Abruzzo-Molise
 
Gioventù Operaia Cristiana
 
Campo giovanissimi 15/18 anni
 
Castagneto (TE), 20-22 giugno 2008
 
 
“INSIEME è più BELLO” è il titolo del campo per giovanissimi, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che si è tenuto presso la casa “Villa Emmaus” di Castagneto (TE) dal 20 giugno a sera sino al 22 a pranzo.
 
 
L’appuntamento, programmato nell’ambito delle iniziative del progetto Policoro, è stata la prima occasione di incontro per i giovani delle diocesi di Abruzzo-Molise da che, su proposta del Coordinamento regionale, si sta definendo un minimo denominatore comune di iniziative e attività da condurre insieme secondo un discorso di rete e di prossimità regionale e diocesana.
La tre giorni ha visto la partecipazione di un numero, se non elevato di giovani, certamente contenti e soddisfatti di un confronto partecipato e proficuo su un tema a loro tanto caro: l’amicizia.
Gli obiettivi prefissati sono stati quello del conoscersi, dell’affrontare il tema dell’amicizia coniugandola con gli ambienti di vita dei giovani, approfondire la dimensione dei valori nella vita dei ragazzi alla luce del vangelo e dell’esperienza viva di Gesù di Nazaret, approfondire la dimensione dell’azione come strumento per realizzare i valori.
I lavori hanno avuto un carattere dinamico e interattivo, tra momenti di confronto, lavori di gruppo, giochi anche tematici, momenti di preghiera e di svago.
Più in particolare, si è dapprima affrontata l’amicizia nell’ambiente scuola, individuandone gli aspetti positivi e negativi vissuti dai giovani al suo interno con le rispettive conseguenze su di sé, gli altri e l’ambiente circostante. A seguire, i ragazzi – divisi in piccoli gruppi – hanno drammatizzato una propria situazione realmente vissuta.
Le tappe successive hanno riguardato “l’amicizia e il gruppo” e “l’amicizia nel proprio territorio” di appartenenza.
Dall’analisi e dalla condivisione del come viene considerata e vissuta l’amicizia negli ambienti di vita, il passaggio successivo è stato quello dell’incontro con la Parola attraverso cui leggere e riflettere sulla figura di Gesù Amico, l’Uomo capace di relazioni profonde e di un’amicizia vera e liberante.
Tutte le giornate si sono concluse con un semplice ma intenso momento di preghiera all’insegna del passaggio di una candela accesa che, fatta passare tra le mani di ciascuno, ha richiamato ciascun presente a meditare sulla “perla” del giorno: una preghiera, una riflessione, il riportarsi un momento particolare o una parola significativa della giornata.
Le emozioni e le condivisioni emerse da uno sguardo ai vari ambienti di vita sono state tante e belle:
a) riguardo alla scuola: riflettere nel proprio gruppo sull’opportunità di candidarsi come rappresentante di classe e sensibilizzare gli altri compagni sulle varie questioni inerenti la scuola, nuove amicizie fuori e dentro la scuola, migliore percezione che gli altri hanno di me, desiderio di proporsi per prima agli altri, piacere della condivisione;
b) rispetto alla realtà del gruppo: l’affrontare i problemi, aprirsi a nuovi orizzonti, nuovi amici, migliorare la propria autostima, scoprire i veri amici, sviluppare la propria capacità di aiutare gli altri, approfondire l’amicizia con persone già conosciute, possibilità di confronto e di crescita;
c) rispetto al territorio: attraverso il gioco del “processo” – con tanto di accusa, di difesa e del bravo e simpatico giudice Santi Ligheri (don Giacomo) – si è verificata l’esistenza di alcuni servizi e strutture così come l’assenza di tanti altri servizi, strutture e occasioni per una crescita umana e professionale dei giovani nel proprio di provenienza.
Quanto alle perle da riportarsi a casa è stato sottolineato: nuove amicizie, nuovi modi di interpretare l’amicizia, maggiore consapevolezza di cosa è l’amicizia, una marcia in più, scoperta di nuovi posti, desiderio di avvicinare altri giovani, ascolto e servizio, gruppo, spirito di missionarietà, fiducia nei giovani, semplicità, maggiore apertura.
L’esperienza si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa domenicale, in cui la realtà del servizio del Cristo fattasi dono sino a offrire tutto se stesso nella mensa eucaristica, è stata il filo conduttore a cui guardare e in cui calare l’amicizia: “non sono venuto per essere servito ma per servire”.
E nel segno di questo insegnamento, al termine della messa e su invito di don Giacomo, ciascuno ha potuto indossare il grembiule del sacerdote celebrante e scrivere su un foglio, posto sull’altare, il proprio nome accanto a quello di Gesù: segno e impegno di un volerLo imitare nel servizio ai fratelli e nelle relazioni anche di amicizia.
Un grazie ai formatori don Giacomo Garbero e Carmelina Gaito, da parte delle AdC Alessandra De Federicis e Agata Antonucci, dei responsabili Mariagrazia Della Manna, Suor Damiana Esposto e Luigi Fantini e di tutti i giovani partecipanti con i quali – così come concordato – ci rincontreremo per un prossimo campo nel mese di novembre prossimo.
 
 
Luigi Fantini
Responsabile Nazionale CEI Progetto Policoro
per la filiera dell’evangelizzazione