Non c’è più molto tempo. L’appello lanciato da papa Francesco nell’esortazione apostolica Laudate Deum, è stato ripreso e rilanciato da personaggi importanti di diversi campi del sapere, dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, all’attivista ambientale indiana Vandana Shiva, al fondatore di “Slow food” Carlo Petrini, che insieme ad altri ambientalisti e studiosi hanno partecipato ieri alla Conferenza organizzata dalla Sala Stampa Vaticana e dal Dicastero per la comunicazione nei giardini Vaticani. Tema: “Laudate Deum: voci e testimonianze sulla crisi climatica”.
Moderatore il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni.
Molto preoccupato Parisi.
L’esortazione di papa Francesco è estremamente necessaria, in un momento come questo in cui i governi se ne infischiano dei cambiamenti climatici e la voce di chi lancia l’allarme assomiglia a quella di chi grida nel deserto», mentre «da decenni la scienza ci avverte del problema.
Lo studioso ha lodato il fatto che il documento del Papa riporti dati scientifici e che sia scritto in un «linguaggio chiaro, piano e leggibile da tutti».
Si è poi soffermato su alcuni fenomeni estremi, spiegando perché si tratta di effetti del riscaldamento globale (anche le grandi nevicate in alcune zone, dato che i poli si riscaldano più velocemente dell’equatore, ha detto). E ha sottolineato che «non si tratta solo di una questione ambientale, ma anche economica, politica e sociale. I poveri – ha rimarcato – soffrono molto più dei ricchi dei cambiamenti climatici ». Dunque, come dice il Papa, bisogna agire a livello politico, ma anche attraverso il cambiamento degli stili di vita. E bisogna agire «in modo equo e solidale».
«Servono interventi decisi per bloccare il riscaldamento globale con successo. Questo richiede uno sforzo mostruoso di tutti e i Paesi che incidono di più devono fare di più». Il Premio Nobel ha anche detto anche di essere rimasto colpito dall’avvertimento del Pontefice sul «punto di rottura » che si sta avvicinando. E a suo parere il punto di rottura è la guerra, armata o economica che sia. «È difficile avere una visione solidale, se ci sono le guerre».
Vandana Shiva ha parlato della questione dei combustibili fossili, che contribuiscono all’inquinamento e al surriscaldamento. «La cura degli altri e del suolo ha sottolineato – è la migliore economia possibile».
Per Carlo Petrini «dalla pubblicazione della Laudato si’ nel 2015, poco è cambiato. La sensibilità politica non ha fatto grandi passi avanti, anzi la governance internazionale si è dimostrata totalmente inefficace ». Per questo bisogna prendere molto sul serio il documento del Papa, sia nella condanna del negazionismo, «che costituisce una barriera contro i cambiamenti », sia quando individua nell’associazionismo, una forza in grado di cambiare dal basso le cose. «Questa è una delle ultime opportunità – ha sottolineato Petrini – per agire».
Appelli analoghi anche da parte degli altri intervenuti alla Conferenza. Secondo Luisa-Marie Neubauer, leader di “Fridays for Future” in Germania, andare avanti così significherebbe suicidarsi, mentre Alessandra Sarmentino, animatrice del Progetto Policoro a Palermo, ha ricordato «la necessità di difendere la casa comune con l’aiuto di tutti: il contadino e l’imprenditore, la maestra elementare e lo scienziato». Matteo Bruni ha concluso con un passaggio dell’esortazione: « Il mondo canta un amore infinito. Perché non averne cura?».
(Leggi l’articolo: Il Nobel Parisi in sintonia con il Papa)