17 Ottobre 2019
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L’Arcidiocesi istituisce un programma per microcredito alle imprese

Un microcredito garantito dall’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie ed erogato dalla BCC di Canosa accompagnerà la nascita di nuovi progetti imprenditoriali.

Una commissione formata da esperti ed esponenti ecclesiali, valuterà i progetti meritevoli di essere finanziati per la durata di 5 anni e  permetterà ai giovani tra i 18 e 45 anni di vedersi avverare finalmente la realizzazione di un idea, una potenziale fonte di reddito, ma soprattutto la possibilità di stabilizzarsi nel territorio della  diocesi.

«La nostra diocesi – spiega l’Arcivescovo Mons D’Ascenzo – con l’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro da tempo lavoravano su un programma di rilancio che avesse al centro il lavoro ed un focus sulle speranze dei giovani; ora aspettiamo i progetti e confidiamo che questa concreta vicinanza alle loro aspettative faccia ben sperare che questa goccia possa generare un mare di altrettante concrete possibilità. Affidandoci allo sguardo misericordioso di Gesù».

È possibile consultare e scaricare il bando e altri documenti dal sito diocesano www.trani.chiesacattolica.it (progetto policoro) o dalla pagina fb dell’arcidiocesi.

di seguito, il bando del programma:

BANDO MICROCREDITO

Il Microcredito consiste nell’erogazione di finanziamenti finalizzati all’avvio o lo sviluppo di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa, ovvero a promuovere l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro.

Microcredito erogato dalla diocesi consente di ottenere  fino ad un massimo di ventimila euro (20.000 €), a persone fisiche o società di persone o società di cooperative, per l’avvio o l’esercizio di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa.

La procedura è la seguente:

Va inviata la domanda presso l’Ufficio Diocesano di Trani, corredata dei seguenti documenti:

  1. Business plan con relazione di accompagnamento che definisca l’attività da finanziare;
  2. Documentazione relativa al programma di spese da finanziare ( preventivi);
  3. Lista affidamenti bancari, laddove esistenti (situazione aggiornata fidi/utilizzi in essere con il sistema bancario);
  4. Copia del documento di identità, del codice fiscale e regime matrimoniale dei: legali rappresentanti e dei soci illimitatamente responsabili.
  5. Ultimi due bilanci ordinari e allegati Dichiarazione IVA.

Verranno valutati i 5 migliori progetti da una commissione presieduta dal Vicario Generale Mons. Giuseppe Pavone, dall’Economo Diocesano Don Angelo Dipasquale, dall’Equipe diocesana del Progetto Policoro (formata da: Don Matteo Martire, Don Raffaele Sarno, Don Claudio Maino e dall’AdC Angela Daloia), dal responsabile sezione lavoro della pastorale sociale (dott. Lorenzo Chieppa)  e da un esperto in dritto del lavoro (Pantaleo Peschechera) che attribuiranno una votazione ponderata come segue:

Posto 100 come valutazione del progetto: il 25% sarà attribuito alla qualità del progetto, il 30% alla fattibilità, il 35% alla capacità di rimborso ed infine il 10% al valore etico.

Una volta verificata la presenza dei requisiti soggettivi e la sostenibilità della richiesta, l’incaricato della Diocesi inoltrerà entro 15 giorni lavorativi la pratica all’istituto di credito che ha aderito all’iniziativa. La banca entro 15 giorni valuta il merito del credito e se approvato, ed entro altri 15 giorni lavorativi eroga il finanziamento.

La restituzione del prestito alla banca avviene sulla base di un piano di ammortamento, quindi con il pagamento periodico di rate comprendenti una quota capitale ed una quota interessi, della durata massima di 7 anni, secondo le modalità concordate con la banca, a partire da 12 mesi dalla concessione del denaro. 

Il Centro servizi del Progetto Policoro, affiancato dagli esperti presenti in commissione,  in questo percorso:

  • Svolge un importante servizio di assistenza gratuito, accompagnando il richiedente durante l’intera esecuzione del progetto, allo scopo di favorire la ripresa dell’economia domestica e di una maggiore inclusione sociale e finanziaria.
  • Deve, nel momento di presentazione della richiesta, dare garanzie sulla persona o sulla famiglia richiedente, il che comporta una concreta collaborazione con le parrocchie di appartenenza e con le istituzioni.
  • Essendo il principale intermediario tra i singoli o le famiglie in difficoltà e le banche, deve esporre nei dettagli ai richiedenti le informazioni riguardanti il progetto, ribadendo con chiarezza che si tratta di un prestito bancario, certamente favorevole, ma che comunque va restituito con modalità e tempi ben determinati.

Fonte: https://www.barlettanews.it