9 Giugno 2010
Share

Primo Modulo Formativo per gli AdC

Nei giorni 25-29 novembre 2009 circa 130 giovani provenienti dalle diocesi delle regioni di Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Abruzzo-Molise hanno partecipato al primo modulo formativo per Animatori di Comunità e Segretari del Progetto Policoro, svoltosi presso il Santuario del Divino Amore in Roma.

 
 
Durante il cinque giorni si sono alternati momenti di preghiera, momenti di formazione tecnica (in cui gli animatori sono stati divisi per anni di mandato) e momenti di ascolto in assemblea plenaria.
In particolar modo per gli animatori di secondo anno la formazione è stata centrata sulle modalità di colloquio con i giovani e con i gruppi di giovani arrivati allo sportello.
Giorno 25, dopo l’accoglienza e la preghiera iniziale guidata da Don Giacomo Garbero (assistente nazionale Gioc) , gli animatori divisi per anni hanno affrontato diverse tematiche. Per gli animatori al secondo anno, guidati dal Formatore Stefano Radaelli, si è discusso sulla progettazione e gestione in diocesi, dove Marco Livia (Acli) ha sottolineato i punti fondamentali (obbiettivi,studio del territorio delle risorse e delle competenze) per una buona progettazione e l’importanza della verifica dei risultati per migliorare la progettazione successiva.
Dopo la messa, presieduta da don Walter Insero, direttore dell’ufficio pastorale sociale di roma, e la cena , la serata ha visto gli animatori impegnati nel gioco Opportunity, spiegato dall’ideatrice Giusy Brignoli, e dalla cooperativa “Il Segno” gesto concreto del progetto policoro che ne ha curato la realizzazione.
La giornata successiva si è aperta con le lodi e la santa messa guidate da Padre Renato Gaglione (assistente ecclesiastico Coldiretti) e la sessione per gruppi; gli animatori del secondo anno sono stati coinvolti nella tematica dell’accoglienza del giovane al centro servizi, divisi in piccoli gruppi e poi alla simulazione di un colloquio di orientamento.
Nella metà della mattinata, dopo la preghiera guidata da Don Giacomo Garbero, gli animatori, i tutor e i segretari hanno ascoltato le relazioni dei referenti delle tre pastorali, Mons. Angelo Casile (direttore ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro), don Domenico Benedenti (assistente Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile) e don Andrea La Regina (responsabile Caritas italiana) i quali hanno garantito il loro impegno affinché il progetto policoro dia una nuova dimensione al lavoro.
È seguita la presentazione dei sussidi per evangelizzazione: il Prof. Don Franco Appi ha illustrato la “Caritas in Veritate”sottolineando l’importanza della carità che “diviene principio ispiratore per affrontare le problematiche sociali nella loro complessità” ; Don Giuseppe Masiero e il Dott Gigi Borgiani hanno invece presentato il sussidio “ Lo accolse con Gioia”, realizzato con Azione Cattolica, libretto realizzato per vivere la Parola giorno per giorno; infine Don Guido Banzi ha presentato la “Lettera ai Cercatori di Dio” , testo che “vuole porsi a servizio del Primo Annuncio della Fede e mettersi accanto alle persone che pur non frequentando sistematicamente i nostri cammini ecclesiali, comunque si interrogano su Dio, sulla vita, sul cammino di uomini e di donne del nostro tempo”.
Il pomeriggio è proseguito con la lettura e la spiegazione del contratto dell’AdC e si è concluso con i Vespri celebrati da Padre Elio Dalla Zuanna (assistente nazionale Acli)
Nella serata si è assistito allo spettacolo “Il Vangelo Visto da un Cieco” delle Compagnia dell’Orsa e Compagnia Bella, un intreccio di storie (la Samaritana, il Cieco e la moglie di Zaccheo) e di personaggi arrivati al Sinedrio per testimoniare per Gesù.
Il venerdì, dopo le lodi guidate da Don Giacomo Garbero, gli animatori al secondo anno, insieme al formatore Radaelli e a Margherita Consalez hanno continuato la formazione sui colloqui di orientamento soffermandosi sull’analisi dei contenuti del colloquio.
Il pomeriggio ha visto tutti gli animatori impegnati in una visita alle Catacombe di San Callisto, un luogo di morte ma “vivo perché vi è qualcuno che ne parla” (Mons. Casile) ,dopo la messa, presieduta da Mons. Enrico feroci (direttore di Caritas diocesana di Roma) , e una visita per il centro di Roma.
Il giorno seguente, gli animatori al secondo anno, hanno discusso sull’incontro con i giovani e i processi di animazione, tramite simulazioni per gruppi; nella seconda parte della mattinata invece Mirella Maturo ha presentato l’Happy Hour del Lavoro (vincitore del bando Mlac 2008), dimostrando come con l’efficacia delle idee e della progettazione si può arrivare a molti giovani, e Angela Fruci e Don Giacomo Garbero che hanno presentato il progetto Gioc e il metodo della Revisione di Vita, strumento utile per l’approccio a gruppi di giovani.
Infine il segretario nazionale Mlac, Cristiano Nervegna, ha presentato il bando Mlac 2009, rispondendo alle domande e alle curiosità degli animatori.
Nel pomeriggio si è cominciato a discutere sull’accompagnamento ai gesti concreti , prendendo a modello un gesto concreto o un idea di alcune diocesi e dividendosi per gruppi, gli animatori hanno lavorato per elaborare un idea di impresa e per condurre una prima analisi di fattibilità.
I vespri hanno aperto il momento di deserto, conclusasi solo nella tarda serata nella chiesa antica del Divino Amore, che ha avuto come tema centrale il Sacramento della Riconciliazione e del dialogo con Dio.
La domenica, dopo la celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Mario Crociata (segretario nazionale CEI) che ha sottolineato l’importanza del progetto policoro come un “piccolo segno di speranza che invita i giovani del Sud al alzare il capo, rimboccarsi le maniche e agire”; la mattinata degli animatori del secondo anno è continuata lungo la scia dell’accompagnamento ai gesti concreti e al ritorno del lavoro dei vari gruppi.
Dopo la verifica finale, in plenaria le conclusioni di Mons. Angelo Casile, che ha ringraziato i collaboratori, i formatori, segretari e animatori a nome delle tre pastorali del Progetto Policoro, ricordandoci che come nella parabola del Buon Samaritano e di Zaccheo, ciascuno di noi “sia chiamato a salire sull’albero del Progetto Policoro […] e incidere i frutti di quest’albero perché il Vangelo risani la nostra cultura, guarisca le nostre incapacità e dia frutti nuovi, segni profetici, resi gustosi dalla carità nella verità.
 
 
Federica Costanzo