L’ultima giornata di Formazione nazionale si è aperta ringraziando, con la celebrazione dell’Eucarestia nella seconda Domenica di Avvento.
La messa è stata presieduta da don Michele Birardi, che ha consegnato a tutti gli AdC la metafora del cantiere come luogo in cui si costruisce la vita a partire dal disordine generativo; l’invito è quello a riempirci la vita di quante più esperienze belle possibili, a liberarci dalla pigrizia, a non ricercare la perfezione quanto piuttosto la libertà, che ci permette di essere davvero fedeli a ciò a cui il Signore ci chiama, a partire dal mandato di Animatori.
A seguire, le conclusioni dei quattro giorni di formazione a cura di Antonio La Monica e don Bruno Bignami.
Di solito i momenti finali di un’esperienza così bella e piena sono difficili da vivere, perché non si vorrebbe mai tornare a casa; eppure Antonio e don Bruno ci hanno ricordato che non ha senso scappare dalla propria realtà perché Dio si è incarnato in essa. Per questo l’invito è a tornare a casa, a ripensare con audacia e intraprendenza i luoghi che abitiamo, a renderli culla di cambiamento donandoci totalmente ed essendo strumenti liberi nelle mani di Dio.
In fondo i territori in cui abitiamo sono i territori in cui Dio ci vuole e, come ci ha detto papa Francesco, in ogni luogo e in ogni relazione possiamo imparare qualcosa.
Torniamo a casa pieni di vita e bellezza, gravidi come ci ha detto don Michele, perché abitare la vita è abitare prima di tutto le relazioni che abbiamo e, attraverso di esse, rendere manifesto nei nostri territori il Dio bambino che a breve nascerà ancora tra e in noi!
Sara Carloni Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia